L’area dello Stretto di Messina rappresenta una sfida scientifica di grande importanza per la geofisica, la geochimica e, in generale, per le scienze della Terra. Il convivere, in un ambito territoriale di modesta estensione, di diversi regimi geodinamici e la conseguente presenza di sistemi tettonici in grado di generare alcuni tra i terremoti più energetici dell’intero catalogo sismico italiano, e alcuni tra i vulcani attivi più importanti, rende obbligatorio considerarla un laboratorio naturale sul quale investire in infrastrutture di ricerca e monitoraggio [Mattia et al., 2008; 2009]. Anche per questo, l’INGV ha deciso di realizzare a Messina una sede dove far convergere i dati di una fitta rete di strumenti e personale tecnico e di ricerca, in grado di mantenere e sviluppare reti strumentali. La rete piezometrica, in particolare, è una sfida nella sfida, visto che c’è anche un obbligo, per l’INGV, che è quello di valorizzare e rendere operativa una infrastruttura acquisita nel 2015 nell’ambito della messa in liquidazione della Società Stretto di Messina S.p.A.
In questo rapporto vengono mostrate le metodologie ed i risultati della revisione della rete acquisita da INGV per destinarla alla realizzazione di una rete di monitoraggio idrogeochimica, nell’ambito del WP05 “NEMESI” del progetto MEET.
Pubblicato: 01-02-2024